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Opera dei Pupi: l’Arte di Enzo Mancuso

    3. Dietro le quinte

    I Pupi sono interamente realizzati in legno, stoffa e metallo, e vengono manovrati tramite un complesso sistema di aste metalliche e cordicelle. L’asta principale è innestata nella testa del Pupo e serve a controllare il movimento di tutto il corpo e a sostenerne il peso. Il braccio del manovratore che la regge è sorretto da una correggia di cuoio perché le marionette della tradizione palermitana arrivano a pesare anche 10 kg. Un’altra bacchetta innestata nel polso destro consente di muovere il braccio del Pupo. Le cordicelle permettono di controllare i movimenti di dettaglio: muovere la mano, alzare lo scudo, alzare o abbassare la visiera dell’elmo, estrarre la spada, inginocchiarsi. Questi ultimi tre movimenti in particolare sono caratteristici delle marionette di tradizione palermitana, assai più mobili di quelle di tradizione catanese, che mancano tra l’altro della giuntura nelle ginocchia.

    Le marionette sono costruite in modo da poter fornire effetti speciali durante lo spettacolo: la strega Alcina ha tre volti, donna, diavolo e scheletro, e la sua testa può essere ruotata tramite l’asta principale per mostrare il volto prescelto. I Pupi che combattono sono spesso coinvolti in scene cruente: smembramenti, decapitazioni e altri tipi di mutilazioni. In fase costruttiva vengono quindi muniti di sistemi di apertura per ottenere l’effetto voluto e l’interno delle ferite è dipinto di rosso per simulare la carne viva.

    Il puparo presta la voce ai diversi personaggi che porta sul palco, modificandola secondo le esigenze narrative. Il suo è quindi non solo uno sforzo fisico ma anche interpretativo. L’accompagnamento musicale dello spettacolo è fornito da un “pianino”, un piccolo piano a cilindro azionato tramite una manovella, e da un tamburo bipelle percosso con una bacchetta. Entrambi sono suonati da un aiutante, seduto sotto il palco, che segue le indicazioni impartite dal puparo. Quest’ultimo segnala l’inizio e la fine dell’accompagnamento musicale battendo a terra un piede calzato da uno zoccolo di legno.

    Altri dispositivi azionati direttamente dal puparo permettono di realizzare effetti sonori a commento dell’azione. Tra questi troviamo un idiofono costituito da due mezzi gusci di noce di cocco, usato per simulare il suono degli zoccoli di un cavallo; un sistro, per rendere il clangore delle armi sul campo di battaglia; una buccina, la conchiglia di un gasteropode marino la cui porzione superiore della spira è stata tagliata, come segnale di richiamo per i cavalieri.

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