Incontro con la fotografa Letizia Battaglia, Festival Licanìas, XI edizione, Neoneli, 28 agosto 2021.
Con un nome che evoca prelibatezze, Licanìas è un festival giunto all’undicesima edizione che si svolge a Neoneli, paese della provincia di Oristano. Nella sua programmazione ampio risalto viene dato alla letteratura e alla poesia, con presentazioni di libri e incontri con gli autori, senza dimenticare la musica, il teatro e le arti visive. Numerosi anche i laboratori per bambini, a riprova di come il festival di Neoneli intenda rivolgersi a tutte le età.
Il 28 agosto 2021 Licanìas ha accolto sul palco la grande fotografa Letizia Battaglia, intervistata dalla giornalista Cristina Nadotti. Prendendo spunto da “Mi prendo il mondo ovunque sia”, libro scritto dalla fotografa assieme a Sabrina Pisu e pubblicato da Einaudi nel 2020, Nadotti ha aperto l’incontro parlando dell’attività di fotoreporter di Letizia Battaglia, e delle foto sulla mafia che l’hanno resa famosa.
La fotografa ha raccontato come sono nati alcuni scatti emblematici della terribile scia di sangue lasciata dalla mafia nel nostro Paese. Ricorda di essere giunta per caso sul luogo del delitto di Piersanti Mattarella e di aver visto un giovane uomo estrarre dalla macchina il corpo dell’ucciso. Pensare che quell’uomo, dopo tanti anni, è diventato Presidente della Repubblica glielo fa sentire in qualche modo più vicino. Fotografare i delitti della mafia e i suoi capi è stata una sua forma di impegno civile, che però si è fermato davanti agli omicidi di Falcone e Borsellino: in quei casi lei si è rifiutata di ritrarre le scene degli attentati e i poveri resti, preferendo ricordarli come erano da vivi.
Letizia Battaglia non ha mai amato la definizione di “fotografa della mafia” che più volte si è cercato di appiccicarle addosso, e ha voluto quindi parlare al pubblico degli altri aspetti della sua vita artistica, uscendo dalla formula dell’intervista e parlando a ruota libera.
Emergono così il suo impegno politico prima per il Comune di Palermo, poi per la Regione Sicilia; la sua passione per Pasolini; le sue foto della Palermo popolare, con la gente, le strade, le feste; i ritratti e nudi di donne comuni, in cui il corpo femminile si presenta per come è, senza essere oggetto di desiderio.
Battaglia ha tenuto anche a ricordare la vicenda delle foto realizzate nel 2020 nell’ambito del progetto “With Italy, for Italy” della Lamborghini, in cui giovani ragazze, semplici e dal volto pulito, venivano ritratte davanti a delle macchine sportive sullo sfondo. La sua sorpresa di fronte alle accuse di mercificazione del corpo femminile per l’accostamento donna-macchina, e addirittura di ammiccare alla pedofilia per la giovane età delle ragazze, quando le sue fotografie erano evidentemente il contrario di tutto questo: una visione della donna padrona di sé stessa, libera dai condizionamenti sociali e dallo sguardo desiderante, vero soggetto del ritratto, mentre le macchine sportive e il lusso che sottendono sono relegate allo sfondo, fuori fuoco.
Un’ora e mezza di passione, impegno, ricordi dolorosi e battute di spirito, un’energia tellurica davvero invidiabile a 86 anni, che le auguriamo di mantenere ancora per tanti anni.