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Base USAF del Monte Limbara

    La base militare americana abbandonata sul Monte Limbara.

    Nel 1965 l’Aeronautica militare americana inizia in gran segreto la costruzione di una base sul Monte Limbara, il più alto della Sardegna settentrionale, a breve distanza dal centro abitato di Tempio Pausania. È il periodo della Guerra Fredda, che vede una costante escalation militare tra USA e URSS, con enormi investimenti sia nei sistemi offensivi che difensivi. Ritenendo che l’area da tenere sotto controllo sia quella euroasiatica, gli Stati Uniti riescono a impiantare basi militari in tutte le nazioni del blocco occidentale. Oltre a truppe e armamenti viene dispiegato un sistema di comunicazione basato su reti troposcatter.

    La troposfera, lo strato dell’atmosfera più vicino alla superficie terrestre, produce una rifrazione (scattering) del segnale radio trasmesso che può essere captata a oltre 300 km anche in presenza di ostacoli come le catene montuose. Poiché il segnale rifratto è estremamente debole e spesso disturbato da turbolenze atmosferiche, per captarlo è necessario utilizzare enormi antenne paraboliche accuratamente orientate, e questo garantisce la sicurezza richiesta dalle comunicazioni militari.

    L’Italia continentale è attraversata dalla rete ACE-HIGH, gestita dalla NATO, che parte dalla Norvegia e, attraversando Germania, Francia e Grecia, finisce in Turchia. La base del Monte Limbara è invece il sito 4C della rete 486L MEDCOM, gestita dall’aeronautica statunitense, che parte dall’Inghilterra e, attraversando Spagna e Grecia, finisce anch’essa in Turchia. Con l’avvento delle tecnologie satellitari il sistema troposcatter diventa obsoleto negli anni ‘90 – ma gli Stati Uniti lo utilizzeranno ancora durante l’invasione dell’Iraq e dell’Afghanistan.

    Nel 1993 le forze armate statunitensi consegnano la base militare del Monte Limbara al Ministero della Difesa italiano. La base passa poi sotto il controllo dell’Aeronautica militare e nel 2008 della Regione Sardegna. A differenza di altre basi troposcatter sul territorio italiano come quelle di Cavriano (Mantova) o di Montevergine (Avellino), quella del Monte Limbara non è stata smantellata, né messa in sicurezza in vista di una sua eventuale apertura al pubblico come sito di interesse storico e tecnologico. Le sue sei gigantesche antenne paraboliche incombono ancora sulla valle sottostante, esposte ai forti venti di maestrale; i fabbricati ormai in rovina contengono ancora i macchinari in uso alla base; non è chiaro se i serbatoi e i sili presenti siano stati svuotati, o eventualmente cosa contengano. Nonostante diverse interrogazioni riguardo lo smantellamento della base siano state presentate sia al Parlamento nazionale che al Consiglio regionale della Sardegna, il monte più alto della Gallura, ricco di sorgenti e fontane a uso potabile, continua a essere esposto a degrado e inquinamento.

    Principali fonti consultate: